venerdì 23 dicembre 2011

Rifondare l’Europa con la democrazia partecipativa

Ormai è quasi banale dire che lo stato di emergenza in cui ci troviamo è l'insieme di tante e differenti crisi. La strutturale carenza di democrazia dell'Unione Europea è una delle principali cause dell'incapacità di difendersi dagli attacchi speculativi e di impostare politiche comuni per ricostruire benessere. A rischio, per il basso tasso di democrazia, è la stessa Unione, lacerata dagli interessi nazionali. Fra le popolazioni risorge l'euro-scetticismo, e perfino l'ostilità fra paesi. Per questo ha molto senso continuare a battersi perché l'Ue riconosca il ruolo della società civile organizzata e applichi l'articolo 11 del Trattato di Lisbona, che riconosce la democrazia partecipativa come elemento fondante del sistema. Questa è la mission del Forum Civico Europeo, una rete a cui aderiscono più di cento associazioni dell'est e dell'ovest. Lavora presso le istituzioni europee per il pieno riconoscimento del ruolo dell'associazionismo, per la democrazia partecipativa, per l'appropriazione civica dell'Europa da parte delle energie vere di cittadinanza. Il FCE, presieduto da Jean Marc Roirant della Ligue de l'Einsegnement, ha quattro vicepresidenze di cui una affidata all'Arci. Coordina il Liaison Group, la rete delle venti grandi reti tematiche europee di società civile, nell'ambito del Comitato Economico e Sociale Europeo, che è l'unica sede istituzionale dove è ufficialmente statuita presenza e ruolo delle associazioni, anche se in modo insufficiente. Il Forum sta lavorando per cercare di allargare e rafforzare la 'rete di reti' europee, coinvolgendo anche l'associazionismo nazionale e locale, e costruendo connessione fra le reti formali, quelle informali e di movimento. Una priorità per il prossimo anno sarà far sì che la Commissione sciolga gli ultimi nodi e dichiari il 2013 Anno Europeo dei Cittadini. In questi mesi si costruirà una grande Alleanza di Società Civile, aperta a tutti i soggetti associativi europei, per preparare le iniziative. Il percorso si realizzerà in collaborazione con il Consiglio delle Municipalità e Regioni Europee e prevede che nel 2013 le associazioni di tutta Europa, insieme agli Enti Locali, diano vita a una carovana europea della cittadinanza. L'anno europeo è un modo per imporre l'associazionismo sulla scena europea, a fronte di una Commissione che continua a interpretare il concetto di cittadinanza solo in riferimento ai diritti individuali. Prosegue poi la campagna per lo statuto di associazione europea, dopo che 380 parlamentari hanno firmato l'appello del FCE e imposto così alla Commissione di affrontare la questione. Siamo quasi gli unici a non poter fondare soggetti europei - cosa che da tempo è possibile, guarda caso, alle aziende. I prossimi incontri si terranno in occasione di eventi europei. In marzo, a Bruxelles, ci sarà l'assemblea per la Giornata della Società Civile; in Danimarca, a maggio, un grande forum con mille attivisti di tutti i paesi europei che si riuniranno per un dibattito sul futuro del pianeta e il ruolo dell'Europa in preparazione di Rio+20, il vertice mondiale sullo sviluppo sostenibile che si terrà in Brasile a giugno. A settembre anche Cipro ospiterà un Forum della Società Civile.
Raffaella Bolini

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