sabato 21 febbraio 2009

20.02.2009 - Il governo approva le norme “antistupri”



Con l'ennesimo decreto legge il governo modifica in senso repressivo il codice penale, quello di procedura penale e l'ordinamento penitenziario. Introduce il reato di "atti persecutori", dopo quello di immigrazione clandestina introdotto col Ddl sulla sicurezza, allunga i tempi della detenzione preventiva, porta a sei mesi il periodo di trattenimento nei CIE (Centri di identificazione ed espulsione), dà il via libera ai sindaci per l'adozione di ronde di volontari ‘per la sicurezza'.
La violenza contro le donne viene dunque affrontata esclusivamente come problema di ordine pubblico, nonostante il movimento delle donne da anni affermi che si tratta innanzitutto di un problema culturale, legato alla percezione che gli uomini hanno del corpo delle donne e della sessualità. Il che spiega perché l'assoluta maggioranza di violenze si consumi entro le mura domestiche.
L'unica forma di prevenzione che il decreto prevede è invece l'allungamento della reclusione nei CIE e le ronde (ovviamente fatte da uomini, meglio se ex poliziotti), avvalorando la tesi che i migranti irregolari o in attesa di identificazione siano tutti potenziali stupratori e che siano volontari di sesso maschile, cioè gli autori delle violenze, i più adatti a prevenirle.
Altrettanto grave è l'evidente strumentalità di questo provvedimento, urgente perché a Maroni serviva risolvere subito il problema di adattare la nostra legislazione al contenuto dell'accordo siglato con la Tunisia che prevede i rimpatrii in sei mesi. Per questo gli occorreva un decreto ad hoc che allungasse i tempi dei trattenimenti nei CIE, visto che l'analoga norma contenuta nel Ddl 733 è stata bocciata dal Senato. Altro che misure antistupro! Dopo il disastro di Lampedusa il ministro spera di rispondere così all'emergenza che lì si è determinata a causa delle sue scelte.
D'altra parte, se la preoccupazione fosse davvero soltanto quella di punire la violenza sessuale, il luogo di reclusione a ciò deputato sarebbe la galera, non il CIE.
Insomma, si procede nella codificazione di un diritto speciale per i migranti spacciandola come risposta a problemi culturali e sociali che meriterebbero di essere affrontati con ben altri strumenti.
Infine, il decreto assegna altri 100 milioni per la sicurezza al Ministero dell'Interno, mentre le risorse per l'integrazione degli stranieri ammontano a zero euro. Questo dato basta più di tante parole a esemplificare la politica sull'immigrazione di questo governo: perseguitare, reprimere, cacciare.

mercoledì 18 febbraio 2009

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sabato 7 febbraio 2009

L'Arci attiva il numero verde 800 99 99 77

Il Senato approva il Ddl 733 “Ammazza diritti”
L’Arci attiva il numero verde
800 99 99 77

per denunciare soprusi o violenze contro i migranti
e fornire informazioni anche di carattere legale

Dichiarazione di Paolo Beni, presidente nazionale Arci



Il Senato ha approvato il Disegno di legge sulla sicurezza, un vero obbrobrio giuridico, ulteriormente peggiorato dagli emendamenti presentati dalla Lega, che ormai su questa materia detta la linea a tutto il centrodestra.
Vengono ulteriormente limitati i diritti dei migranti, anche di quelli regolari, con un intento che appare persecutorio. Come giustificare altrimenti l’innalzamento del costo del rinnovo del permesso di soggiorno o le limitazioni al diritto alla casa, a costruirsi o a ricongiungersi alla famiglia?

Per non parlare della possibilità di delazione per i medici e i paramedici, autorizzati a denunciare gli irregolari che chiedano cure e solo per questi pazienti esonerati dall’obbligo del rispetto della privacy e del segreto professionale. Una misura contro cui si sono schierati le associazioni e i sindacati dei medici, la Chiesa che ha invitato all’obiezione, e tutte le organizzazioni democratiche.
Con questo Ddl viene sancita la distanza tra i diritti dei migranti e quelli dei cittadini italiani. Si consolida in tal modo un diritto "speciale" per gli stranieri, dal punto di vista amministrativo e penale.Contro i "clandestini" il governo promette, per bocca di Maroni, che sarà molto cattivo, introducendo una nuova categoria giuridica. Non più giudicati secondo giustizia, ma "con cattiveria". E infatti il ministro si è infuriato di fronte alla bocciatura dei 18 mesi di detenzione previsti per chi è rinchiuso nei Centri, senza aver commesso reati e senza aver subito regolare processo. A dimostrazione che ormai la giustizia non è uguale per tutti e che con alcuni si può essere più “cattivi”.Questo imbarbarimento culturale e politico merita una risposta unitaria e forte, in grado di raccogliere lo sdegno diffuso e di proporre una alternativa alta e credibile.

Da parte nostra, abbiamo attivato il numero verde 800999977, Sos Diritti, a cui chiunque può rivolgersi per avere informazioni anche di carattere legale o denunciare soprusi, violenze, atti di razzismo di cui sono vittime i migranti, a cominciare da quelli rinchiusi nei Cpa o nei Cie (ex-Cpt).

Inoltre, in tutti i nostri comitati territoriali è a disposizione il “vademecum dei diritti dei migranti”, una pubblicazione che spiega quali siano i diritti di cui godono e a chi rivolgersi per farli rispettare.

domenica 1 febbraio 2009

Dal Circolo Arci "il Ponte" Ginosa



LO STRALISCO


Il Circolo Arci “Il Ponte” di Ginosa, a completamento del Progetto “Lo Stralisco – SalutArci a colori”, realizzato presso il reparto di pediatria dell’ospedale di Castellaneta, nel quale sono stati impegnati noti pittori ginosini, nell’affresco delle pareti del reparto stesso per dare ai giovani pazienti la luminosità delle immagini e dei colori nei giorni di degenza, ha invitato lo scrittore Roberto Piumini, autore del racconto “Lo stralisco” al quale si è ispirato il progetto stesso.
Il giorno 12 febbraio, lo scrittore sarà ospite al teatro Alcanices alle ore 9,30 per incontrare gli alunni delle scuole ginosine e alle ore 17,30 per incontrare educatori ed adulti lettori della nostra comunità.L’incontro è patrocinato da Provincia di Taranto e Comune di Ginosa

SOS GAZA

L’Arci, che in tanti paesi del mondo lavora per la pace e la giustizia, solo a un popolo dedicherà la sua campagna di aiuto popolare. Solo ai palestinesi.
Non perché siamo anti israeliani. Al contrario. Siamo contro l’ignavia, che aiuta il diffondersi della follia.
Vogliamo la pace in Medio Oriente. E la pace non viene se non c’è giustizia.Non c’è giustizia dove c’è un popolo assediato. Mai

GROTTAGLIE - Giovedì 5 febbraio

L'Arci di Grottaglie insieme al Coordinamento Grottagliese per la Pace in Palestina ha organizzato:
ore 18,00 dalla Piazza Principe di Piemonte al Castello Episcopio una breve Fiaccolata per ricordare i bambini innocenti uccisi durante la guerra a Gaza
ore 19,00 Castello Episcopio di Grottaglie: INCONTRO PUBBLICO di approfondimento sulla guerra a Gaza con due amici palestinesi
Yousef Hamdouna - Educatore del Remedial Education Center di Jabalija-Gaza (partner Arci per i progetti di cooperazione internazionali)
Jeead Otman - Documentarista palestinese.

Nella sala adiacente sarà allestita una mostra e proiettati brevi video sull'attività del centro.

TARANTO - Venerdì 6 febbraio

Il Comitato Territoriale, il circolo Futurja e il circolo di Grottaglie hanno organizzato presso l'Istituto Tecnico Commerciale "Pitagora" in via Pupino alle ore 9,00 un incontro tra
Yousef Hamdouna e gli studenti del Pitagora.

In questa occasione saranno proiettati video divulgativi sulla storia della Palestina e sulle attività del Remedial Education Center di Jabaljia-Gaza