martedì 13 gennaio 2009

Un'altra cultura un'altra società

Un’altra cultura, un’altra società.
Questo è lo slogan con il quale ARCI promuove il tesseramento per l’anno 2011.
Un’altra cultura, quella per cui, da sempre l’Associazione si batte: la cultura dello stare insieme, la cultura del reciproco, la cultura del rifiuto di rifiutare il diverso, la cultura della difesa dei diritti dell’uomo ….
Questo porta ARCI nelle strade delle nostre città, portando i nostri giovani a “crescere”.

L'Associazione ARCI è un'associazione nazionale di promozione sociale, autonoma e pluralista, soggetto attivo del sistema del terzo settore italiano e internazionale, una rete integrata di persone, valori e luoghi di cittadinanza attiva che promuove cultura, socialità e solidarietà.
L'ARCI promuove, sostiene e tutela l'autorganizzazione dei cittadini in quanto pratica fondamentale di democrazia e concreta risposta ai bisogni delle comunità. E' un'associazione partecipata dai cittadini, in cui ogni socio può concorrere in prima persona ai processi decisionali; sostiene l'idea di un sistema democratico che sappia valorizzare la partecipazione dei cittadini, il principio di sussidiarietà inteso come condivisione delle responsabilità ….
Un’altra società è quello a cui vogliamo puntare, una società diversa da quella che oggi ci circonda: frenetica, disattenta ai bisogni di colui che sta accanto, troppo impegnata a primeggiare personalmente senza preoccuparsi di calpestare i diritti di qualcuno.
Un’altra società è quella che nei singoli circoli, i ragazzi e gli adulti insieme cercano di “ricostruire” senza avere la presunzione di sentirsi salvatori di una qualche patria; la patria di cui stiamo parlando qui è la nostra mente, il nostro modo di “vivere” il diverso, il nuovo, quello che non abbiamo mai vissuto.
In una società “omologata” come quella che oggi riempie le nostre strade e abita le nostre case, ARCI si impegna a tenere viva la flebile fiamma della promozione del benessere delle persone e il riconoscimento del diritto alla felicità; della promozione della cultura, delle sue forme espressive, della creatività e delle attitudini creative, degli spazi per l'espressione, la formazione, la creazione e fruizione culturale; il riconoscimento dei diritti culturali, la promozione dell'accesso alla conoscenza, al sapere, all'educazione, alla cultura, all'uso delle nuove tecnologie della comunicazione; la promozione del volontariato inteso come partecipazione democratica alle azioni di solidarietà, di cooperazione e di cittadinanza; la promozione di un approccio di genere nell'associazione e nella società, la piena valorizzazione delle potenzialità delle donne, delle loro esigenze e del loro ruolo come elemento fondante una società giusta e migliore per tutti, la lotta a ogni forma di discriminazione, razzismo e di violenza; l'educazione alla responsabilità civile ed alla cittadinanza; la promozione della cultura della salute e sicurezza negli ambienti di lavoro e di vita; l'affermazione della cultura della legalità e la lotta alle mafie, a tutte le criminalità organizzate e agli abusi di potere, anche attraverso l'uso sociale dei beni confiscati.
ARCI vuol dire tanto, ARCI vuol dire cultura, ARCI vuol dire determinazione, ARCI la vediamo ogni giorno nei volti delle persone che popolano i circoli e la cosa più bella che si possa mai vedere è la soddisfazione che si coglie su quei volti quando dopo un lungo percorso finalmente se ne possono cogliere i frutti, ARCI vive tra di noi grazie ai ragazzi dei circoli che si impegnano e si battono affinché la società possa cambiare e capire che oltre il proprio naso c’è un mondo da scoprire che può insegnarci tante cose e raccontare di tante realtà che non riusciremmo mai a sentire stando rinchiusi all’interno delle “nostre mura”.
Tutto questo è ARCI e da oggi ARCI puoi esserla anche Tu.
Non avere paura di varcare la soglia di un circolo ARCI, all’interno troverai amici, conoscenti e persone che poco a poco, col tempo imparerai a conoscere; ARCI ha bisogno anche delle tue idee e del tuo impegno, ARCI è come un pullman pieno di pensieri che tutti insieme formano un ideale da seguire, da portare avanti, da pubblicizzare, da sostenere, da far vivere.Aiutaci a promuovere UN’ALTRA CULTURA, UN’ALTRA SOCIETA’, ti assicuro che alla fine del cammino, anche se distrutto dalla fatica riuscirai a sorridere in modo diverso.

Salvatore De Giorgio - Responsabile Provinciale Tesseramento

lunedì 12 gennaio 2009

Mercoledì 28 gennaio a Monteiasi

Conferenza "Pace: diritto di tutti"
organizzata dalla Parrocchia San Giovanni Battista di Monteiasi e
dal Gruppo Ministranti San Domenico Savio
nell'ambito dei festeggiamenti in onore di san Giovanni Bosco.
La Conferenza si terrà mercoledì 28 gennaio 2009 alle ore 19,00
presso il Salone Parrocchiale

RELATORI:
Lorenzo Cazzato, Presidente Provinciale ARCI Taranto
Anna Maria Bonifazi , referente provinciale LIBERA Taranto,
Etta Ragusa, Presidente della CASA DELLA PACE Grottaglie,
On. Donatella Duranti, ex Commissione Difesa Camera dei Deputati

MODERATORE:
Don Emiliano Galeone, Parroco

INTERVENTI:
Anna Rita Leone, Sindaco di Monteiasi
Giovanni Marinelli, Presidente Azione Cattolica Monteiasi

Nello stesso ambito Domenica 1 febbraio 2009

Ore 9.00: accoglienza delle delegazioni provinciali a cura dell’ACR
Ore 10.00: Santa Messa del fanciullo.
Ore 11.00: Marcia della pace
Partecipano:Parrocchia di Monteiasi, LIBERA Taranto, ARCI Taranto,
CASA DELLA PACE Grottaglie, Gruppi giovanissimi diocesani.

domenica 11 gennaio 2009

Non si può rimanere a guardare


C’è una cosa buona, in questi giorni sempre più tragici. Tante persone e gruppi hanno sentito il dovere civile di dire: ora basta. Basta coi massacri, la guerra, le violazioni del diritto internazionale in Palestina. Non succedeva da tanto tempo.

Non è oggi il tempo di indagare le ragioni che in questi anni hanno portato a una caduta tanto grande di attenzione sulla Palestina. Le motivazioni vengono da lontano, hanno radici nelle involuzioni della situazione italiana e di quella internazionale, nelle crisi delle comunità palestinesi e arabe, israeliane, delle comunità ebraiche e della nostra. Nella latitanza e nei grandi errori di tanta politica.

Questa volta però un sussulto c’è. Uno scatto di coscienza, di indignazione e di partecipazione. Non si spiegano altrimenti le migliaia di firme che continuano a sottoscrivere l’appello che abbiamo promosso con Acli, Legambiente e molti altri, che rimbalza e ogni ora viene rilanciato in rete, né il dispiegarsi quotidiano di altre prese di posizione o la buona riuscita di tante iniziative locali.

E’ responsabilità di tutti considerare preziosa questa energia che si manifesta, fare il possibile perché trovi le modalità per esprimersi nel modo più inclusivo ed efficace. E’ l’indispensabile materia prima per riuscire a cambiare la politica, l’informazione, la cultura dominante.

Bisognerà essere capaci di offrire occasioni di impegno permanente, quotidiano, utilizzando la grande competenza di coloro che hanno sviluppato impegno ed esperienza, trovando modi e pensieri nuovi per affrontare un conflitto che ha cambiato completamente faccia.

Grandi organizzazioni devono assumersi nuovamente le loro responsabilità, per spostare la politica italiana dalla inazione e dalla logica di schieramento che ne caratterizza la grande parte.

L’appello “Non si può rimanere a guardare” ha offerto una sponda all’esigenza di ricostruire nuova unità e mobilitazione comune. Proponiamo a tutti coloro che lo hanno sottoscritto di continuare ad usarlo, in sinergia con altre proposte come quelle di Ali Rashid e Moni Ovadia, e di lavorare per ricostruire un grande schieramento che dica e faccia le cose giuste per la pace in Medio Oriente.

C’è già una prima ricaduta positiva: a Milano, a Torino e in tante città in queste ore l’appello ha permesso di promuovere mobilitazioni forti e plurali. Da queste esperienze bisogna partire, per andare avanti in modo utile.

Il 17 gennaio sono in programma due diversi appuntamenti nazionali ad Assisi e Roma. Evitiamo di concentrare tutti i giudizi su di essi. Sono iniziative nate da reti e coalizioni già consolidate, assai diverse negli approcci, nei contenuti, nei linguaggi.

In questi anni le differenze hanno prodotto divisioni, nella società civile e in quella politica, la cultura della guerra permanente e la logica del nemico ha fatto danni da tutti i lati. Sarebbe bello pensare di riuscire ad essere immuni dal clima che in questi anni il pianeta ha respirato. Non è così. E proprio la questione palestinese è quella su cui è più difficile sottrarsi a queste logiche. Se così non fosse, non si sarebbe arrivati alla tragedia di queste ore a Gaza.

Noi crediamo che bisogna far emergere un pensiero e un progetto forte e nuovo dalle macerie prodotte dallo scontro fra fondamentalismi e dalla logica di schieramento. Per questo ci impegniamo, come abbiamo cercato sempre di fare.

Siamo all’inizio di un nuovo percorso, e il 17 gennaio non è il suo sbocco. Tanti e tante avrebbero voluto un’unica grande mobilitazione nazionale pacifista a Roma e vivono con disagio il duplice appuntamento. Noi crediamo che sia comunque necessario non rimanere a guardare sabato prossimo. C’è un tempo per ogni cosa, dicono la Bibbia e i Byrds con antica e moderna saggezza. Ma l’impegno per Gaza lo dobbiamo mettere in campo comunque e subito, nelle condizioni date e con quello che per ora abbiamo.

Siamo fra coloro che si stanno mobilitando per una grande presenza popolare alla manifestazione della Tavola per la pace ad Assisi, che per il pacifismo italiano ha un valore simbolico grande e che può richiamare all’impegno civile una parte importante di organizzazioni e persone.

Invitiamo tutti e tutte a fare il massimo sforzo per permettere la più ampia mobilitazione popolare contro il massacro a Gaza, per il cessate il fuoco su tutti i fronti, per la fine dell’invasione e dell’assedio, per la protezione internazionale dei civili, perché la politica riprenda il posto delle armi.

Diamo la nostra solidarietà a quelle comunità palestinesi che hanno deciso di scendere in piazza a Roma. E’ importante che soprattutto le giovani generazioni palestinesi e arabe che vivono nel nostro paese non avvertano l’isolamento e sentano la vicinanza della società civile in questo momento tragico.

Mobilitiamoci e continuiamo a farlo, cercando tutte le convergenze possibili, in ogni modo e in ogni forma pacifica che non contribuisca allo scontro di civiltà. In giro ce n’è abbastanza.

L’Arci

mercoledì 7 gennaio 2009

Tutti ad Assisi il 17 gennaio

ALL’ITALIA
CHE NON E’ RIMASTA A GUARDARE:
TUTTI E TUTTE AD ASSISI
SABATO 17 GENNAIO ORE 10.00

Sono tantissime, e continuano ad arrivare, le adesioni all’appello che abbiamo promosso insieme ad altre organizzazioni nazionali, gruppi locali, personalità, famiglie, cittadini e cittadine.

Invitiamo tutti e tutte a raccogliere l’invito lanciato oggi dalla Tavola della Pace per incontrarsi ad Assisi sabato 17 gennaio.
Iniziamo a costruire nelle nostre città, nelle nostre comunità, nelle scuole, nei luoghi di lavoro, una grande partecipazione per essere in tanti e tante ad Assisi e gridare:

C’è un modo per evitare il massacro di civili. C’è un modo per salvare il popolo palestinese. C’è un modo per garantire la sicurezza di Israele e del suo popolo. C’è un modo per dare una possibilità alla pace in Medio Oriente. C’è un modo per non arrendersi alla legge del più forte e affermare il diritto internazionale.

CESSATE IL FUOCO IN TUTTA L’AREA
RITIRO IMMEDIATO DELLE TRUPPE ISRAELIANE
FINE DELL’ASSEDIO DI GAZA
PROTEZIONE UMANITARIA INTERNAZIONALE


ACLI, ARCI, LEGAMBIENTE

domenica 4 gennaio 2009

Appello per Gaza

NON SI PUO’ RIMANERE A GUARDARE

C’è un modo per evitare il massacro di civili
C’è un modo per salvare il popolo palestinese
C’è un modo per garantire la sicurezza di Israele e del suo popolo
C’è un modo per dare una possibilità alla pace in Medio Oriente
C’è un modo per non arrendersi alla legge del più forte
e affermare il diritto internazionale:

CESSATE IL FUOCO IN TUTTA L’AREA
RITIRO IMMEDIATO DELLE TRUPPE ISRAELIANE
FINE DELL’ASSEDIO DI GAZA
PROTEZIONE UMANITARIA INTERNAZIONALE


Facciamo appello a chi ha responsabilità politiche e a chi sente il dovere civile perché sia rotto il silenzio e si agisca

Le Nazioni Unite e l’Unione Europea escano dall’immobilismo e si attivino
per imporre il pieno rispetto del diritto internazionale

L’Italia democratica faccia la sua parte.
Le nostre organizzazioni si impegnano, insieme a chi lo vorrà,
per raccogliere e dare voce alla coscienza civile del nostro paese
.

ACLI, ARCI, LEGAMBIENTE, CGIL, AUSER, LIBERA, RETE LILLIPUT, Associazione ONG Italiane – Piattaforma Medio Oriente, Fondazione Angelo Frammartino, Beati i Costruttori di Pace, FIOM, CGIL Funzione Pubblica, Un ponte per…, AIAB, CIES, GRUPPO ABELE, CIPAX – Centro Interconfessionale per la pace, Donne in Nero, A Sud, FAIR, Fairtrade Italia, Forum Ambientalista, UCODEP, Terres des Hommes International, Armadilla Onlus, SDL Intercategoriale, Tavola Sarda per la pace, Famiglia di Angelo Frammartino, Luigi Ciotti, Flavio Lotti, Luciana Castellina, Giuliana Sgrena, Enzo Mazzi - Isolotto Firenze, Luisa Morgantini, Vittorio Agnoletto, Giovanni Berlinguer, Sergio Staino, tanti gruppi locali, docenti, amministratori locali, pacifisti e pacifiste, cittadini e cittadine….
Le adesioni all’appello devono essere inviate alla mail: bolini@arci.it

sabato 3 gennaio 2009

Una firma on line per il cessate il fuoco


Vi invio il link per mettere una firma on line: http://www.avaaz.org/en/gaza_time_for_peace/

E’ un breve e semplice appello per Gaza, promosso da un autorevole e molto efficace sito www.avaaz.org che fa campagne globali attraverso le petizioni on line.

Nei mesi scorsi, hanno consegnato alle autorità interessate fino a un milione di firme raccolte in poche ore sulla Birmania ed altre emergenze internazionali.

Le loro posizioni sono sempre molto equilibrate e giuste.

Sul sito ci si può registrare, in modo da ricevere via mail le loro campagne.

E’ un modo semplice per coinvolgere direttamente le persone a noi vicine.

Il sito ha anche una pagina in italiano ma per ora l’appello per Gaza è solo nella pagina inglese.

giovedì 1 gennaio 2009

Dal Circolo Arci "Il Ponte" di Ginosa

ATTIVITA’ PREVISTE PER IL 2009

Anche il 2009 ci vedrà impegnati nelle tante attività che rendono il nostro Circolo tanto attivo sul territorio. Ti elenchiamo di seguito tutte le iniziative a cui in qualità di socio potrai prendere parte.

CORSI:
1) Corso di propedeutica di Chitarra: n.10 incontri € 30,00
(tenuto da: Rossella Cantore)
2) Corso di Art Balloon e principi di giochi di prestigio: n. 10 incontri € 30,00
(tenuto da: Mago Albus)
3) Corso di pratica corale polifonica: gratuito
(tenuto da: Davide Giove, Rosario Calabrese)

ATTIVITA’:
1) Teatrino dei Burattini – Compagnia “Il Flauto Magico”
2) Realizzazione Compilation “Musichiamoli Tutti”
3) Organizzazione IV Festa “Tèrre de U’ Munachicchie”
4) Presentazione di libri – incontri con gli autori
5) Attività di recupero per fasce deboli della popolazione
6) Gestione sito internet www.arcipikkia.it


PER INFO: 3495888619 (davide giove)
ilponte@arcipikkia.it