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venerdì 24 dicembre 2010
martedì 14 settembre 2010
ARCI SERVIZIO CIVILE
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venerdì 3 settembre 2010
Sa Phrala - Ogni persona è tuo fratello
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domenica 22 agosto 2010
giovedì 5 agosto 2010
ArciRes Avetrana
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lunedì 2 agosto 2010
SvegliArci Palagiano
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giovedì 3 giugno 2010
Siamo tutti sulla “Rachel Corrie”
è un’offesa alla dignità del Paese
Siamo tutti sulla “Rachel Corrie”
Ha ragione Obama: ci sarebbero certo modi migliori e più efficaci di aiutare Gaza. Peccato che la comunità internazionale, e lui per primo, non li voglia usare. Gli Stati Uniti all’ONU hanno votato contro la richiesta di una commissione di inchiesta indipendente e imparziale.
E allora, quali sono i modi migliori? C’è voluta la Freedom Flotilla per far accendere di nuovo i riflettori su Gaza.
E non ci saranno altri modi, purtroppo, fino a quando la comunità internazionale sarà complice e silente di fronte alle immani violazioni del diritto internazionale compiute da Israele a Gaza – perché l’assedio è un crimine perseguito dalla Convenzione di Ginevra – e in Palestina.
Che anche l’Italia abbia votato contro la Commissione di Inchiesta – contribuendo con l’Olanda agli unici tre voti contrari nella Commissione ONU dei Diritti Umani- non ci stupisce proprio. Da Piazza Fontana alla Diaz (di cui sinistramente l’attacco alla Freedom Flotilla sembra ripetere perfino i dettagli delle menzogne e dei depistaggi) il nostro paese ha una antica tradizione di copertura delle stragi che anche ieri non ha smentito, calpestando la nostra dignità.
Nessun paese del continente europeo, tranne la Bosnia Erzegovina, la Slovenia e la Federazione Russa , ha votato a favore. Francia, Belgio, Regno Unito, Ungheria, Slovacchia si sono astenute. Ma non eravamo l’Europa culla del diritto, della democrazia, dei diritti umani? Dove è finita tutta la retorica di cui ci ammantiamo?
La smetta l’Europa di guardare dall’alto in basso il mondo. E si vergogni.
Società civili di molti paesi di cultura islamica hanno aderito in massa alla teoria e alla pratica della disobbedienza civile nonviolenta che la società civile palestinese ha scelto da tempo come alternativa all’ignavia e alla violenza, e la stanno mettendo in pratica. I loro governi li difendono.
Questa è la vera, grande novità della Freedom Flotilla, questo può cambiare lo scenario della solidarietà e anche quello della politica internazionale.
E anche su questo la nostra Europa, la nostra Italia, è razzista. I morti ammazzati nel blitz israeliano non sono bianchi e cristiani e occidentali, quindi non contano. Neppure il numero preciso interessa più. Sono spariti, dimostrando che siamo sempre più un continente e un paese di incivili.
Per tutto questo, per Gaza, per i palestinesi, ma anche per un futuro decente in Israele e anche qui da noi, siamo tutti sulla Rachel Corrie. Chiediamo alla politica del mondo di proteggerla. Aderiamo e partecipiamo a tutte le manifestazioni di questi giorni.
mercoledì 26 maggio 2010
Festa della Musica dell’Arci 2010
Nell’ambito della campagna nazionale contro il razzismo che l’Arci sta promuovendo in ogni sua iniziativa, abbiamo deciso di dedicare anche la Festa della Musica 2010 a questo tema.
La musica è da sempre l’espressione artistica che promuove l’incontro e il dialogo tra culture diverse. Dall’incontro delle diversità, nel campo musicale sono nati straordinari capolavori, innovazione, percorsi di crescita reciproca delle persone.
La Musica è strumento essenziale di promozione di culture diverse e lontane: un linguaggio universale che parla a tutta l’umanità.
Il mondo della musica è tra i più consapevoli dei rischi della diffusione del razzismo in Italia e nel mondo.
Per questo intendiamo chiamarlo alla mobilitazione attraverso un percorso che inizia con la Festa della Musica (21 giugno), passa dal Meeting Internazionale Antirazzista di Cecina (10-17 luglio) e proseguirà nel corso dell’anno.
giovedì 20 maggio 2010
Sentenza Diaz
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della “macelleria messicana” alla Diaz
La sentenza della Corte di appello di Genova restituisce finalmente giustizia alle vittime di quella terribile nottata
Dichiarazione di Paolo Beni, presidente nazionale Arci
Condanne per quasi un secolo a 25 dei 27 imputati e l’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni per tre alti dirigenti a cui viene riconosciuto anche il reato di falso ideologico.
Ci saremmo aspettati la sospensione dall’incarico per chi è stato riconosciuto colpevole di reati tanto gravi, ma le prime dichiarazioni degli esponenti del governo vanno esattamente nella direzione opposta. Il sottosegretario Mantovano assolve i condannati e gli conferma piena fiducia, dimostrando il solito disprezzo per la magistratura ma anche l’impossibilità di prendere troppo le distanze da episodi che si verificarono mentre ministro dell’Interno in carica era il suo ex collega Scajola e presidente del consiglio Berlusconi.
A chi ha subito le violenze, a chi ha ancora negli occhi e nelle orecchie le immagini e le urla di dolore di quei corpi sanguinanti, la sentenza restituisce fiducia nella possibilità di avere giustizia in un paese dove, secondo Amnesty Internazional, nei giorni del G8 2001 “si è verificata la più grave sospensione della democrazia degli ultimi cinquant’anni in un paese occidentale”.
Sulla Diaz e su Bolzaneto (pochi mesi fa la sentenza che ha ribaltato, anche in questo caso, quella di primo grado)la verità comincia a farsi strada. Questo è un bene per tutti, non solo per chi quelle giornate le ha vissute. Solo una giusta ricostruzione di quei giorni può infatti evitare che un simile strappo al nostro sistema democratico possa ripetersi.
martedì 18 maggio 2010
VIA DALLA GUERRA!
Era il 2006 quando l’Arci, insieme ad altre associazioni, ad accademici, esperti e operatori dell’informazione promosse Afgana – un percorso per la pace e la giustizia per l’Afghanistan. L’appello conteneva un piano serio e fattibile finalizzato a realizzare in tempi brevi una forte iniziativa ONU per garantire la protezione dei civili e un processo di pace partecipato e inclusivo. Sono passati quattro anni. I paesi occidentali, insieme con l’Italia, hanno preferito proseguire sulla strada di un intervento militare subalterno alla guerra aperta ai talebani condotta dagli Stati Uniti. Ieri abbiamo marciato insieme a esponenti della società civile afgana da Perugia ad Assisi. E con convinzione oggi rilanciamo l’appello che arriva dalla Tavola della Pace:
"La guerra che stiamo conducendo in Afghanistan ci ha restituito questa mattina altri corpi straziati di soldati italiani. Altri morti, altri feriti, altro dolore, altro sangue che costringono tutti a riaprire gli occhi su questa tragedia. La morte, il dolore e il sangue scorrono tutti i giorni in Afghanistan ma a noi (ai nostri media, prima di tutto) fa impressione solo il sangue italiano. Ed è una vergogna che si aggiunge alla vergogna della guerra.
Di questa guerra gli italiani non sanno quasi nulla. Qui in Italia, nelle retrovie della guerra, siamo sottoposti al ferreo regime della censura. Qui (come in nessun altro paese al mondo), dall'11 settembre 2001 è persino vietato chiamare le cose con il loro nome. L'espressione "guerra in Afghanistan" è bandita. Ma tutto questo non ci aiuta a capire cosa dobbiamo fare."Qualsiasi propaganda a favore della guerra deve esser vietata dalla legge. Qualsiasi appello all'odio nazionale, razziale o religioso che costituisca incitamento alla discriminazione, all'ostilità o alla violenza deve esser vietato dalla legge." Articolo 20 del Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici (ratificato dall'Italia nel 1977)
Il dolore dei familiari dei soldati uccisi e l'angoscia di quelli feriti gravemente è anche il nostro. E' un dolore forte che ci deve spingere a fare qualcosa in più per fermare e non continuare a combattere questa guerra. I nostri giovani soldati muoiono perché il governo continua a scaricare sui militari il compito di risolvere un problema che i militari non hanno nessuna possibilità di risolvere. Per questo il mostro della guerra continua da nove anni a fare stragi di vite umane, di legalità, di diritto e di diritti.
L'Italia deve uscire da questa guerra. Subito.
L'Italia deve abbandonare la via della guerra e impegnarsi a costruire un'alternativa politica alla guerra senza limiti. L'exit strategy è una sola: dobbiamo passare dall'impegno militare ad un impegno politico e civile a fianco delle popolazioni vittime decennali della guerra, dell'oppressione e della miseria. Dobbiamo sostenere la società civile afgana che s'impegna per il rispetto dei diritti umani, la ricostruzione e la riconciliazione (la più importante leva della democrazia in Afghanistan). Dobbiamo aumentare decisamente gli interventi di cooperazione con l'obiettivo di rispondere ai bisogni vitali della popolazione.Ce lo hanno chiesto in questi giorni a Perugia anche Najla Ayubi coordinatrice dell'Afghan Woman Network e Abdul Khalil Narmgui, presidente di un'associazione di giornalisti afgani. Con loro abbiamo marciato ieri da Perugia ad Assisi e oggi non possiamo stare zitti.
Al Parlamento chiediamo di convocare subito una seduta straordinaria dedicata alla guerra in Afghanistan, alla revisione della politica dell'Italia e delle iniziative urgenti da assumere a livello nazionale e internazionale.
Chiediamo che a parlare non siano invitati solo i militari e i cosiddetti "esperti" ma anche i costruttori di pace, quelli che ieri hanno partecipato alla Marcia per la pace Perugia-Assisi, quelli che lavorano tutti i giorni per evitare queste inutili stragi".
venerdì 14 maggio 2010
Terza Festa Provinciale dei Circoli Arci Comitato di Taranto
ArciRes Avetrana
► 6 e 13 giugno: "AcculturArci" giornate all'insegna della scoperta del territorio storico e rurale avetranese. Incontro e partenza da Piazza Giovanni XXIII alle ore 9,00
► 20 giugno: "ArcinVivaldi - Quando il teatro incontra l'ecologia" - Piazza Vittorio Veneto alle ore 20,30
Arci Gabba Gabba Lama
► 3 giugno: Proiezione del film “Il cerchio” di Jafar Panahi con dibattito sulla cooperazione internazionale
Arci “Il Ponte” Ginosa
► 15 giugno: al teatro Alcanices spettacolo teatrale “Otto mesi in residence” di e con Alessandro Langiu
► iniziativa contro le barriere architettoniche
► 28-29-30 giugno: “Aspettando il Munachicchie” in giro per i quartieri con il Coro Polifonico Popolare e il Teatrino dei burattini
Arci Grottaglie
► 12 giugno “Le declinazioni dell’arte” Mostra mercato di creatività al femminile. Giardino Mediterraneo - Castello Episcopio alle ore 18,00
► 19 giugno: Concerto musicale nel Giardino Mediterraneo - Castello Episcopio dalle ore 18,00.
Arci Paisà Maruggio
► 31 maggio: Festa della Repubblica: i principi della Costituzione. Istituto comprensivo Tommaso Del Bene - Piazza Marconi alle ore 9,00
► 2 giugno: Inaugurazione della nuova sede del Circolo Arci Paisà - Via Vittorio Emanuele, 14 dalle ore 19,00
► 6 giugno: “L’acqua non si vende” Raccolta firme su acqua bene pubblico. - Piazzale Italia - Campomarino di Maruggio dalle ore 15,00 alle 20,00
► 11 giugno: Concerto “Terron Rebel Sound B.Day Bash - Circolo Arci Paisà via Vitt. Emanuele, 14 alle ore 22,00
ArciNota Taranto
► 20 giugno: Evento “Verso un censimento provinciale delle potenzialità creative” , estemporanea di pittura e scultura con interazione di musicisti, attori e danzatori; esposizione collettiva di arti figurative; proiezioni di corti di autori locali, esibizione di danze orientali; lettura di testi a cura degli autori e di attori; concerto finale. Durante la serata dibattito sulle realtà produttive artistiche della nostra provincia.
Taverna Villanova - Pulsano, inizio alle ore 19,00
Arci Pepper Taranto
►2-3 giugno: “Regressioni polimateriche” esposizione a cura di Doppia Zeta (Ettore Zinzi) inizio alle ore 19,00
►5 giugno: “Omaggio a Fabrizio De Andrè” con Le Tre Corde - inizio concerto alle ore 22,00
►6 giugno: Mostra di riciclaggio estemporaneo di Aldo Stante, inizio alle ore 18,00
►9-10 giugno: Mostra a cura di Leg e Nocci, inizio alle ore 19,00
►12 giugno: Dj-set Zuingo Youth, inizio alle ore 21,00
►13 giugno: Spettacolo di cabaret a cura di Moina e Lisa, inizio alle ore 19,00
►16-17 giugno: “Donne che resistono in una Taranto violentata” Mostra fotografica di Marco Del Vecchio, inizio alle ore 19,00
►20 giugno: Monologo sulle morti bianche di Edoardo Gargaro tratto da “Il sogno di un muratore” di Stefano Benni, inizio alle ore 21,00
SvegliArci Palagiano
► 4 giugno: Iniziativa contro il caporalato - Auditorium Comunale (Corso Lenne) alle ore 18,30
► 5 giugno: “Libertà di informazione e legalità” Incontro con il giornalista Piero Ricca dell’associazione “Qui Milano Libera” - Auditorium Comunale (Corso Lenne) alle ore 16,00
► 20 giugno: in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, Iniziativa sull’integrazione. Dalle ore 9,00 associazioni ed immigrati puliranno spazi e giardini pubblici di Palagiano. Dalle ore 16,00 in Piazza Vittorio Veneto: proiezioni video e incontro con i migranti
Arci Talsano
► 2 giugno: Ciclopasseggiata tra le masserie
► 10 giugno: “Donne di pace. Donne di guerra” dibattito sulla donne e la guerra e proiezione del film “Madri” - Circolo Arci Talsano alle ore 18,00
mercoledì 5 maggio 2010
giovedì 22 aprile 2010
Il Comitato di Taranto e il 25 aprile
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A Talsano
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martedì 6 aprile 2010
L’Arci: un’anomalia o un modello cui ispirarsi per rifondare la Politica? Dal 15 al 18 aprile si terrà il Congresso Nazionale
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IL XV CONGRESSO NAZIONALE
1.100.000 soci, 17 comitati regionali, 119 comitati provinciali, 5.600 circoli diffusi su tutto il territorio nazionale: l'Arci si conferma la più grande associazione italiana di promozione sociale, impegnata sui temi della cultura e della formazione, della pace, dei diritti, del welfare, della legalità democratica, del tempo liberato.
Un'anomalia o un'esperienza a cui ispirarsi? L'Arci è una delle pochissime organizzazioni di massa nata nel ‘900 che ha superato senza traumi il passaggio di secolo. Radicatissima nel territorio, è sopravvissuta alla disgregazione dei grandi partiti popolari e al declino dei movimenti. Una comunità che organizza ogni anno migliaia di iniziative con una manciata di operatori retribuiti e tanto impegno volontario da parte di donne e uomini che si riconoscono in un sistema di valori e che per praticarli mettono a disposizione una parte del proprio tempo di vita.
Ognuno contribuisce alla realizzazione del progetto collettivo scegliendo autonomamente, in base alle proprie inclinazioni e soprattutto interpretando le domande del territorio in cui opera, a quali attività dedicarsi. I nostri circoli sono quindi i nodi essenziali della grande rete Arci, ne garantiscono il radicamento nella società e la vitalità del progetto.
Dopo migliaia di assemblee congressuali svolte nelle nostre strutture di base, 103 congressi territoriali e 16 regionali, l'Associazione si avvia a celebrare il XV Congresso nazionale, che si terrà a Chianciano Terme (Siena) dal 15 al 18 aprile.
"Reagire alla sfiducia nel tempo della crisi" è il titolo scelto per questo appuntamento, che si colloca in un periodo denso di difficoltà e incertezze, contrassegnato da una profonda crisi culturale, economica, sociale e ambientale che investe il nostro Paese e l'intero pianeta.
Noi vogliamo continuare a rappresentare una alternativa alla solitudine, alla sfiducia, alla disgregazione sociale, sostenendo i cittadini svantaggiati, prevenendo il disagio, opponendoci all'emarginazione e alla discriminazione in tutte le sue forme, sperimentando pratiche ispirate a un diverso modello di sviluppo, ecologicamente e socialmente sostenibile.
L'emergenza ambientale e climatica sono infatti emblematiche della profondità della crisi e chiedono risposte immediate. In questi ultimi anni abbiamo partecipato alle tante vertenze aperte a livello locale per salvaguardare territori già dissestati dall'ulteriore scempio di grandi opere inutili, da scelte di politica energetica o di riciclaggio dei rifiuti pericolose e inquinanti, per la difesa di beni comuni. Per questo abbiamo deciso di promuovere, insieme al Forum dei movimenti per l'acqua e a un vastissimo schieramento di organizzazioni ed enti locali, il Referendum per la ripubblicizzatone dell'acqua, che verrà formalizzato con il deposito dei quesiti in Cassazione il prossimo 31 marzo.
E proprio a partire da questo patrimonio di esperienze concrete, che ci vede quotidianamente al fianco di chi, giovane o anziano, italiano o straniero, ogni giorno deve fare i conti con un presente carico di difficoltà, cercheremo in questo Congresso di analizzare a fondo le trasformazioni che attraversano il Paese per aggiornare il nostro progetto e il nostro modello associativo.
Negli spazi del Palamontepaschi verrà riprodotto un circolo tipo, con un bar in cui verranno serviti prodotti del commercio equo e solidale e offerte le spremute fatte con le arance di Rosarno, che arriveranno dalla Calabria direttamente a Chianciano.
Grazie all'impegno delle radio toscane dell'Arci, sul sito www.arci.it si potrà ascoltare la diretta in streaming dei lavori congressuali e verranno realizzati speciali con Gr e Podcast scaricabili.
Saranno 572 i delegati chiamati a portare il loro contributo e a votare, nella giornata conclusiva, i documenti congressuali e gli organismi dirigenti.
Tanti anche gli ospiti esterni che hanno accolto l'invito a intervenire, cogliendo l'importanza di un appuntamento che può fornire un contributo significativo allo sforzo di costruire un Paese e un futuro diversi.
sabato 27 febbraio 2010
1 marzo 2010 la giornata senza immigrati
giovedì 18 febbraio 2010
Organismi dirigenti
Ufficio di Presidenza:
Marzia Benicchi
Davide Giove
Livia Mezzapesa
Chiara De Pace
Salvatore De Giorgio
Direttivo:
Serena Bozza
Sonia Ciampaglione
Anna Maria De Angelis
Federico Fusco
Stefano Giove
Gemma Leotta
Giuseppe Longo
Jacopo Lorè
Nadir Lorè
Angelo Losasso
Antonio Malese
Emanuele Nigro
domenica 10 gennaio 2010
CONGRESSO ARCI TARANTO
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Ore 15,30 Relazione introduttiva di Lorenzo Cazzato
Presidente uscente del Comitato Territoriale
Ore 15,45 Saluti degli Ospiti
Ore 16,30 Dibattito
Ore 19,00 Intervento conclusivo di Alessandro Cobianchi
Presidenza Nazionale – Presidente Arci Puglia
Ore19,30 Adempimenti Congressuali:
Votazione su eventuali documenti congressuali
Indicazione delegato al Congresso Nazionale
Elezione dei delegati al Congresso Regionale
Elezione Gruppo Dirigente del Comitato Territoriale di Taranto
Ore 20,30 Fine lavori