mercoledì 19 dicembre 2012

Per Arci Statte



L’Arci, Associazione di Promozione Sociale
radicata sul territorio italiano da oltre 50 anni, getta le proprie fondamenta nelle antiche Case
del Popolo e Società di Mutuo Soccorso.
E’ proprio questo lo spirito che alimenta la macchina
culturale della nostra Associazione che ad oggi conta oltre un milione di soci e più di 5000
circoli sul territorio nazionale.
Le recenti condizioni climatiche, come ben sappiamo, hanno
duramente colpito il polo siderurgico della città di Taranto, mandando in frantumi importanti
strutture della fabbrica e aggravando di fatto la situazione dei lavoratori che già per altri
problemi erano costretti ad un riposo forzato.
Lontano dai riflettori, però, e poco distante dal
polo siderurgico, c’è il Comune di Statte, fortemente colpito, anch’esso, dal tornado che ha messo
in ginocchio l’ILVA.
Oltre alle numerose abitazioni danneggiate, nella conta dei danni causati dall’eccezionale evento climatico, c’è da inserire anche il circolo “Arci Statte” che vede crollata la
tensostruttura sede del circolo stesso.
Nella serata del 22 – dicembre – 2012, il COMITATO
TERRITORIALE ARCI di TARANTO, organizza un evento per raccogliere fondi che andranno
ad aiutare i compagni del Circolo di Statte a rimettere in piedi quello che fino ad ora è stato uno
dei pochi spazi di aggregazione culturale della cittadina.


Il programma della serata sarà il seguente:
- Presentazione dell’Associazione ARCI e del tema della serata;
- Presentazione del progetto nazionale “Giovani in Circolo”;
- Momento di intrattenimento musicale a cura del duo "Le 3 Corde"
.

Ci vediamo a Carosino, Palazzo d'Ayala in Piazza Vittorio Emanuele III, tutti insieme per sostenere i Compagni del Circolo di Statte

venerdì 30 novembre 2012

Devastata l'ArciTenda di Statte

 


La tromba d’aria scatenatasi su Taranto ha provocato una serie di disastri che hanno colpito, fra l’altro, lo stabilimento dell’Ilva, aggravando ulteriormente la situazione dei lavoratori e degli abitanti della zona. A ridosso del complesso siderurgico (4 km) c’è il Comune di Statte, uno dei più colpiti dalle condizioni climatiche, tanto che è stata distrutta la tensostruttura (ArciTenda) che ospitava il locale circolo Arci, una delle poche “tradizionali” case del popolo presenti sul territorio tarantino. L’Arci di Statte, senza grandi risorse economiche, svolge una fondamentale funzione di aggregazione in un territorio difficile dal punto di vista culturale e condizionato da vicende oramai ben note in termini socio ambientali. La rovina della struttura renderà questo compito ancor più improbo.
Si rende necessario, quindi, avviare una raccolta di fondi per la ricostruzione del circolo. 

Per contribuire effettuare versamento su c.c. postale n. 73022824,cod. IBAN IT64P0760115800000073022824 intestato ARCI Comitato Territoriale di Taranto c.so Vitt. Emanuele 70 - 74122 Taranto
Causale: ARCITENDA STATTE

mercoledì 12 settembre 2012

Dal Circolo Arci Hastavanna di S. Giorgio


POPOLI DANZANTI



   Hastavanna propone un corso di danze popolari internazionali. Attraverso un giro virtuale, che toccherà paesi europei e non, sarannopresentate, dall'insegnante Rosita Tinelli, danze della tradizione popolare, ovviamente partendo dalle nostre Pizziche, Tammurriate ecc. fino ad arrivare a danze tipiche russe, greche,serbe e dei balcani.  Il corso è aperto a tutti, bambini ed adulti. 
 Se ci saranno  abbastanza adesioni per i bambini verrà creata una classe dedicata e studiata appositamente per loro, arricchita con giochi e attività ludiche
La prima lezione aperta (e gratuita) si terrà presso il nostro circolo il 1° Ottobre alle 16.00 per i bimbi e alle 17.30 per gli adulti.
Le lezioni saranno 10, al costo di 50€ (per i non soci, c'è da considerare la tessera annuale del costo di 10€)

SEMINARIO DI FOTOGRAFIA

Nel circolo arci Hastavanna dal 4 Ottobre alle ore 16.00 (circa) sarà possibile seguire un seminario di fotografia, organizzato in 8 lezioni teorico/pratiche presso la nostra sede + 2 esterne, con il fotografo Giovanni Dimitri, nato a Lizzano ma che vive e opera a Noci.

La quota di partecipazione è di 130€ (per i non soci bisogna calcolare anche 10€ di tessera).

mercoledì 16 maggio 2012

21 maggio CAROVANA ANTIMAFIE a Taranto


FARE SOCIETA’

Costruire comunità responsabili:

cultura, legalità democratica, diritti, educazione popolare, giustizia sociale

21 maggio 2012

SAN GIORGIO IONICO
Ore 10.00: S. Giorgio Ionico, c/o Circolo ARCI Hastavanna (via XI Febbraio, 22)
Proiezione di  Taranto RIP – regia di Stefano Angelillo, filmaker tarantino.
Dibattito sull’Antimafia sociale.
Intervengono: Lorenzo Cazzato (Presidente Arci Taranto), Annamaria Bonifazi (Libera Taranto), Filomena principale (Segretaria CGIL Taranto), Giorgio Grimaldi (Sindaco di S. Giorgio Ionico), Mara Pavone (Link Taranto), Simona Marsella (Pres. Arci Hastavanna).
Presentazione del libro TARANTO TRA PISTOLE E CIMINIERE. Storia di una saga criminale di N. Ghizzardi (Procuratore Aggiunto presso il Tribunale di Brindisi) e Arturo Guastella (giornalista). Modera Remo Pezzuto
Proiezione de I volti dell’antimafia di Mauro Maugeri, filmaker siciliano
Pranzo sociale per ospitare la Carovana, fino alla sua ripartenza.

TARANTO
Ore 18.00: c/o il ITCG "PERTINI-FERMI" (Corso Italia 306)
Proiezione di  Taranto RIP – regia di Stefano Angelillo.
Dibattito con Francesco Sebastio (Procuratore della Repubblica di Taranto), Col. Daniele Simimarco (Comandante CC Taranto), Lorenzo Cazzato (Presidente Arci Taranto), Annamaria Bonifazi (Libera Taranto), Filomena principale (Segretaria CGIL Taranto), Giorgio Grimaldi (Sindaco di S. Giorgio Ionico), Mara Pavone (Link Taranto)
Modera Brigida Sforza (Dirigente ITCG "Pertini-Fermi)
Proiezione de I volti dell’antimafia di Mauro Maugeri

lunedì 23 aprile 2012

lunedì 2 aprile 2012

LE POLITICHE DELL'ARCI


Carosino - San Marzano - Talsano

lunedì 26 marzo 2012

ARCI SU RIFORMA LAVORO


Sulla riforma del lavoro il governo ha sbagliato.

Lo strappo coi sindacati va ricucito. Le tutele dell’articolo 18 vanno mantenute.


dichiarazione di Paolo Beni, presidente nazionale Arci

L’Arci esprime una valutazione fortemente critica e preoccupata in merito all’esito della trattativa fra governo e parti sociali sul lavoro e alla proposta di riforma avanzata dal ministro Fornero. Riteniamo che si sia sprecata un’occasione preziosa e che il governo abbia commesso un grave errore, tanto sul piano del metodo che nel merito del provvedimento.

Se è vero che per risollevare il paese dalla crisi non basta risanare i conti pubblici, ma occorre rilanciare gli investimenti e creare occupazione, è a questi obbiettivi che andrebbe indirizzato lo sforzo di una rinnovata intesa fra le forze produttive del paese. Ma un nuovo patto sociale, se lo si vuole realmente, si costruisce attraverso il confronto, la mediazione e la concertazione fra le parti sociali, riconoscendo piena dignità alle diverse opzioni e ai legittimi interessi in campo. Non può esserci spazio per atteggiamenti pregiudiziali, tentazioni di rivincita o regolamenti di conti.

I sindacati avevano offerto un’ampia disponibilità al confronto su nuove regole per il mercato del lavoro, oltretutto per la prima volta dopo molto tempo in un rinnovato clima unitario fra di essi. Il governo avrebbe dovuto cogliere questa opportunità ricercando con tenacia un’intesa assolutamente possibile anziché pretendere di imporre unilateralmente i tempi e gli esiti del negoziato. Di fatto, così non è stato.

Nel provvedimento non mancano misure positive, ancorché parziali e insufficienti, per combattere la precarietà. Ma sull’intera riforma pesa il vulnus delle modifiche all’articolo 18, tanto più gravi in quanto del tutto inutili agli scopi dichiarati della riforma. Come ammettono gli stessi imprenditori, l’articolo 18 non c’entra niente con le misure per l’occupazione, è solo una garanzia contro l’arbitrio dei licenziamenti ingiustificati e tale sarà bene che resti. Una tutela tanto più attuale oggi di fronte alla lesione dei diritti dei lavoratori praticata in tante aziende a cominciare dagli stabilimenti Fiat.

Non è rendendo più facili i licenziamenti che si attraggono nuovi investimenti e si favorisce la competitività delle nostre imprese. Una cosa è la revisione della norma, altro è la libertà di licenziare. Il tema non è distinguere fra licenziamenti economici o disciplinari. Quando viene riconosciuta dal giudice l’illegittimità di un licenziamento, quel lavoratore deve avere la possibilità di essere reintegrato nel suo posto di lavoro.

La riforma del mercato del lavoro deve servire per estendere i diritti a chi oggi ne è privato, non certo per ridurre le tutele esistenti. Invece ci si è ostinati sulla modifica dell’articolo 18 come fosse un totem da abbattere. Si è voluto farne un simbolo, una bandierina da conquistare per indebolire il sindacato e la Cgil in particolare. A chi giova una riforma non condivisa, con le inevitabili conseguenze che avrà sulla conflittualità sociale? E’ lecito chiedersi se si stia cercando la coesione o la rottura delle relazioni sociali.

Serve ben altro per la crescita del paese: ridurre il carico fiscale sui redditi da lavoro, favorire la ripresa dei consumi, investire in formazione, incentivare le imprese che fanno innovazione. Non vorremmo che ad ispirare l’azione di governo fosse ancora una volta – come con l’esecutivo precedente – l’intento di cercare la competitività della nostra economia solo a scapito dei diritti dei lavoratori.

Non possiamo accettare che il lavoro - su cui si fonda la nostra Repubblica - sia ridotto a merce e che venga mortificata la dignità delle persone. Non sono in gioco solo i diritti di questa o quella categoria di lavoratori, ma i principi che stanno alla base del patto di cittadinanza e della nostra democrazia costituzionale.

lunedì 5 marzo 2012

9 marzo: l’Arci a sostegno della Fiom, per la dignità del lavoro e la democrazia


Venerdì 9 marzo è in programma lo sciopero generale dei lavoratori metalmeccanici indetto dalla Fiom con una manifestazione nazionale a Roma. La presidenza nazionale ha ritenuto opportuno esprimere con un proprio documento la solidarietà dell’Arci nei confronti dei lavoratori e il sostegno all’iniziativa del sindacato.

Pensiamo che una presa di posizione pubblica della nostra associazione in questo senso sia ancor più necessaria oggi, alla luce della pesante offensiva in atto contro la Fiom e la Cgil tutta sul terreno della rappresentanza sindacale e dell’agibilità democratica nelle aziende.

Una delegazione dell’Arci sarà presente alla manifestazione di Roma (partenza da p.za della Repubblica ore 9,30). Preghiamo chi fosse intenzionato a partecipare di comunicarcelo mettendosi in contatto con Valentina Roversi (roversi@arci.it348/1523222).

il comunicato della presidenza

domenica 26 febbraio 2012

Illegalità di Stato: l’Italia condannata per i respingimenti in Libia


Apprendiamo con grande soddisfazione della sentenza della Corte Europea dei Diritti Umani di Strasburgo, che ha condannato l’Italia per i respingimenti dei migranti verso la Libia attuati il 6 maggio 2009.

La condanna conferma quanto sostenevamo da tempo sull’illegalità delle politiche dei respingimenti in mare. Come dichiara la sentenza, con i respingimenti è stato calpestato il rispetto dei diritti umani delle persone, tra i quali la possibilità, per chi ne aveva diritto, di chiedere all’Italia lo status di rifugiato o di presentare la domanda d’asilo. Una pratica che ha costretto centinaia di profughi in Libia, dove hanno vissuto condizioni drammatiche, violenze e abusi di ogni genere rinchiusi per molti mesi nei centri di detenzione.

L’Italia ha senza dubbio una responsabilità diretta sulle conseguenze dei respingimenti. Il nostro Paese è stato infatti condannato dalla Corte di Strasburgo per trattamenti degradanti e tortura, avendo violato l’articolo 3 della Convenzione sui diritti umani. Un reato, quello di tortura, che il nostro ordinamento è ancora tra i pochi a non contemplare.

Questa sentenza rappresenta anche l’ennesimo giudizio autorevole, a livello internazionale, sulla illegittimità dell’intero impianto delle politiche sull’immigrazione del governo Berlusconi. Ancora una volta risulta evidente l’obiettivo esclusivamente ideologico e persecutorio, in disprezzo della legge italiana e delle convenzioni internazionali, che ha guidato le scelte del Ministro Maroni e dell’ex governo di centro- destra. Tutto ciò deve rappresentare una chiara indicazione per l’attuale governo e per il Parlamento: i provvedimenti ingiusti e discriminatori vanno immediatamente modificati e, nell’ambito della cooperazione tra governi, vanno rivisti al più presto gli accordi in vigore, seguendo le indicazioni della Corte Europea per i Diritti Umani. Questo ha evidentemente un rilievo particolare per gli accordi con il governo di transizione libico.

Si passi dunque rapidamente ai fatti, per rimediare alle ingiustizie perpetrate dal nostro Paese con i comportamenti illegali dettati dall’ideologia razzista del centro-destra e che, per questo, continua a subire sacrosante condanne da organismi internazionali.

giovedì 23 febbraio 2012

"Taglia le ali alle armi". Il 25 febbraio in 100 città italiane


La campagna Taglia le ali alle armi promossa qualche anno fa dalla Tavola della pace, dalla Rete disarmo e da Sbilanciamoci aumenta di intensità in queste settimane per sollecitare e premere su Governo e Parlamento affinché venga annullato il programma di acquisto dei cacciabombardieri F35. Uno solo di questi aerei, dice lo slogan della campagna, vale 183 asili nido per 12.810 bambini.

Il no all'acquisto F35 è divenuto il simbolo di un'Italia che si vuole rispettosa del dettame costituzionale, che ripudia la guerra, che si mostra attenta a orientare la spesa pubblica verso il welfare e il lavoro, a evitare ingiustificati sprechi di risorse pubbliche.

Al tempo della crisi, in cui diminuiscono queste risorse per scuola, lavoro, servizi sociali, in cui cresce la preoccupazione per il presente, e la condizione dei giovani si fa allarmante, in cui è ridotta al lumicino la spesa per la cooperazione internazionale, continuare a voler investire in strumenti di guerra appare veramente inquietante oltreché ingiustificato.

Al tempo della crisi bisognerebbe interrogarsi di più sul futuro, mettere all'ordine del giorno lo studio di interventi incisivi, di riforme strutturali, l'eliminazione degli sprechi e delle subalternità a lobbies economiche.

La vicenda degli F35sollecita anche in questa direzione, nella necessità di ridefinire il nostro modello di difesa, in modo di ridisegnarlo alla luce della nostra Costituzione, dei cambiamenti di scenario internazionale intervenuti, dell'integrazione e cooperazione europea, della forte riduzione dei suoi costi. Le misure proposte dal ministro non vanno purtroppo in questa direzione.

Per questo Arci è impegnata nella giornata di mobilitazione del 25 febbraio, promossa dalla campagna in 100 città italiane, si fa promotore di o.d.g. dei consigli comunali sull'esempio di Firenze, rilancia la raccolta firme (http://www.disarmo.org/nof35/), si impegna con propri materiali e iniziative.

Atene non è sola. La solidarietà dell'Arci al popolo greco


Atene non è sola. Per questo proponiamo a tutti di partecipare a questa semplice iniziativa. L'abbiamo pensata per rispondere al bisogno di tanti e tante di esprimere solidarietà al popolo greco. E per difendere la nostra idea di Europa, fondata sui diritti e sulla democrazia. Abbiamo usato una poesia famosa, che richiama altre lotte per la libertà, convinti che oltre alla denuncia politica sia importante cercare di suscitare il senso di condivisione di un comune destino.

giovedì 12 gennaio 2012

Dal Circolo Arci Paisà


UNO STATO DI COSE

ore 18.00
mostra fotografica a cura di "Rumore Collettivo"

ore 19.00
Proiezione del documentario
"Uno Stato di Cose: ovvero uno Stato di diritto di meno" di Domenico de Ceglia
in presenza dell'autore

'Uno Stato di Cose', un insieme di ‘dati di fatto’ solo in parte
acquisiti nella coscienza collettiva e nello stesso tempo uno ‘Stato
di diritto’ che degrada la ‘Persona’ al rango di ‘Cosa’. Storie di
migranti che si avvicinano pericolosamente alla condizione di molti
cittadini italiani schiacciati dal peso della crisi: la sofferenza è
comune e muta, il silenzio ancora assordante.

A seguire presentazione del libro
"La normale eccezione. Lotte migranti in Italia", ed. Alegre
in presenza di Gianni De Giglio, uno degli autori
La rivolta di Rosarno, la gru di Brescia, lo sciopero del 1 marzo e
quello dei braccianti di Nardò, la battaglia dei profughi della Libia.
I lavoratori migranti in Italia sono tra i più sfruttati ed oppressi,
ma si sono resi protagonisti di alcune delle lotte più significative
degli ultimi anni.

Durante l'iniziativa sarà promossa una raccolta fondi per l'assistenza
legale agli arrestati in seguito alla rivolta del 1 agosto al CARA di
Bari-Palese."

venerdì 6 gennaio 2012

Dall' Arci "Il Ponte" di Ginosa


13 gennaio 2012 ore 22,00
Cine-Teatro "La Pineta"
Marina di Ginosa
SPETTACOLO DI BENEFICENZA
PRO ALLUVIONATI