mercoledì 26 maggio 2010

Festa della Musica dell’Arci 2010

“Musica Contro Il Razzismo” - la Festa della Musica dell’Arci dedicata a Tom Benetollo


Nell’ambito della campagna nazionale contro il razzismo che l’Arci sta promuovendo in ogni sua iniziativa, abbiamo deciso di dedicare anche la Festa della Musica 2010 a questo tema.
La musica è da sempre l’espressione artistica che promuove l’incontro e il dialogo tra culture diverse. Dall’incontro delle diversità, nel campo musicale sono nati straordinari capolavori, innovazione, percorsi di crescita reciproca delle persone.

La Musica è strumento essenziale di promozione di culture diverse e lontane: un linguaggio universale che parla a tutta l’umanità.
Il mondo della musica è tra i più consapevoli dei rischi della diffusione del razzismo in Italia e nel mondo.
Per questo intendiamo chiamarlo alla mobilitazione attraverso un percorso che inizia con la Festa della Musica (21 giugno), passa dal Meeting Internazionale Antirazzista di Cecina (10-17 luglio) e proseguirà nel corso dell’anno.

giovedì 20 maggio 2010

Sentenza Diaz

Riconosciuta la responsabilità della catena di comando
della “macelleria messicana” alla Diaz
La sentenza della Corte di appello di Genova restituisce finalmente giustizia alle vittime di quella terribile nottata


Dichiarazione di Paolo Beni, presidente nazionale Arci
I veri responsabili della “macelleria messicana” alla Diaz in quella drammatica notte del 21 luglio del 2001 hanno finalmente un nome. La sentenza della Corte d’Appello di Genova ribalta quella di primo grado, accogliendo la ricostruzione dei pubblici ministeri e dei difensori delle vittime del pestaggio. Vengono condannati i massimi dirigenti della polizia che parteciparono all’irruzione, riconoscendo le responsabilità della catena di comando che quell’irruzione ordinò senza nessun motivo. False le prove prodotte, falsa la presunta aggressione con un coltello, false le testimonianze fornite da agenti e funzionari. Un piano studiato a tavolino “per dare una lezione”, dopo che nemmeno l’uccisione di Carlo Giuliani era riuscita ad aver ragione di quelle decine di migliaia di uomini e donne che per tre giorni si erano dati appuntamento a Genova per contestare pacificamente i Grandi del mondo.

Condanne per quasi un secolo a 25 dei 27 imputati e l’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni per tre alti dirigenti a cui viene riconosciuto anche il reato di falso ideologico.
Ci saremmo aspettati la sospensione dall’incarico per chi è stato riconosciuto colpevole di reati tanto gravi, ma le prime dichiarazioni degli esponenti del governo vanno esattamente nella direzione opposta. Il sottosegretario Mantovano assolve i condannati e gli conferma piena fiducia, dimostrando il solito disprezzo per la magistratura ma anche l’impossibilità di prendere troppo le distanze da episodi che si verificarono mentre ministro dell’Interno in carica era il suo ex collega Scajola e presidente del consiglio Berlusconi.

A chi ha subito le violenze, a chi ha ancora negli occhi e nelle orecchie le immagini e le urla di dolore di quei corpi sanguinanti, la sentenza restituisce fiducia nella possibilità di avere giustizia in un paese dove, secondo Amnesty Internazional, nei giorni del G8 2001 “si è verificata la più grave sospensione della democrazia degli ultimi cinquant’anni in un paese occidentale”.

Sulla Diaz e su Bolzaneto (pochi mesi fa la sentenza che ha ribaltato, anche in questo caso, quella di primo grado)la verità comincia a farsi strada. Questo è un bene per tutti, non solo per chi quelle giornate le ha vissute. Solo una giusta ricostruzione di quei giorni può infatti evitare che un simile strappo al nostro sistema democratico possa ripetersi.

martedì 18 maggio 2010

VIA DALLA GUERRA!

VIA DALLA GUERRA!

Era il 2006 quando l’Arci, insieme ad altre associazioni, ad accademici, esperti e operatori dell’informazione promosse Afgana – un percorso per la pace e la giustizia per l’Afghanistan. L’appello conteneva un piano serio e fattibile finalizzato a realizzare in tempi brevi una forte iniziativa ONU per garantire la protezione dei civili e un processo di pace partecipato e inclusivo. Sono passati quattro anni. I paesi occidentali, insieme con l’Italia, hanno preferito proseguire sulla strada di un intervento militare subalterno alla guerra aperta ai talebani condotta dagli Stati Uniti. Ieri abbiamo marciato insieme a esponenti della società civile afgana da Perugia ad Assisi. E con convinzione oggi rilanciamo l’appello che arriva dalla Tavola della Pace:

"La guerra che stiamo conducendo in Afghanistan ci ha restituito questa mattina altri corpi straziati di soldati italiani. Altri morti, altri feriti, altro dolore, altro sangue che costringono tutti a riaprire gli occhi su questa tragedia. La morte, il dolore e il sangue scorrono tutti i giorni in Afghanistan ma a noi (ai nostri media, prima di tutto) fa impressione solo il sangue italiano. Ed è una vergogna che si aggiunge alla vergogna della guerra.
Di questa guerra gli italiani non sanno quasi nulla. Qui in Italia, nelle retrovie della guerra, siamo sottoposti al ferreo regime della censura. Qui (come in nessun altro paese al mondo), dall'11 settembre 2001 è persino vietato chiamare le cose con il loro nome. L'espressione "guerra in Afghanistan" è bandita. Ma tutto questo non ci aiuta a capire cosa dobbiamo fare."Qualsiasi propaganda a favore della guerra deve esser vietata dalla legge. Qualsiasi appello all'odio nazionale, razziale o religioso che costituisca incitamento alla discriminazione, all'ostilità o alla violenza deve esser vietato dalla legge." Articolo 20 del Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici (ratificato dall'Italia nel 1977)
Il dolore dei familiari dei soldati uccisi e l'angoscia di quelli feriti gravemente è anche il nostro. E' un dolore forte che ci deve spingere a fare qualcosa in più per fermare e non continuare a combattere questa guerra. I nostri giovani soldati muoiono perché il governo continua a scaricare sui militari il compito di risolvere un problema che i militari non hanno nessuna possibilità di risolvere. Per questo il mostro della guerra continua da nove anni a fare stragi di vite umane, di legalità, di diritto e di diritti.

L'Italia deve uscire da questa guerra. Subito.

L'Italia deve abbandonare la via della guerra e impegnarsi a costruire un'alternativa politica alla guerra senza limiti. L'exit strategy è una sola: dobbiamo passare dall'impegno militare ad un impegno politico e civile a fianco delle popolazioni vittime decennali della guerra, dell'oppressione e della miseria. Dobbiamo sostenere la società civile afgana che s'impegna per il rispetto dei diritti umani, la ricostruzione e la riconciliazione (la più importante leva della democrazia in Afghanistan). Dobbiamo aumentare decisamente gli interventi di cooperazione con l'obiettivo di rispondere ai bisogni vitali della popolazione.Ce lo hanno chiesto in questi giorni a Perugia anche Najla Ayubi coordinatrice dell'Afghan Woman Network e Abdul Khalil Narmgui, presidente di un'associazione di giornalisti afgani. Con loro abbiamo marciato ieri da Perugia ad Assisi e oggi non possiamo stare zitti.
Al Parlamento chiediamo di convocare subito una seduta straordinaria dedicata alla guerra in Afghanistan, alla revisione della politica dell'Italia e delle iniziative urgenti da assumere a livello nazionale e internazionale.
Alla Rai, servizio pubblico, e a tutto il mondo dell'informazione, chiediamo di organizzare un serio dibattito sulla guerra in Afganistan per aiutare gli italiani a capire cosa è accaduto, cosa sta succedendo e come si può fare per evitare di continuare a piangere inutilmente.
Chiediamo che a parlare non siano invitati solo i militari e i cosiddetti "esperti" ma anche i costruttori di pace, quelli che ieri hanno partecipato alla Marcia per la pace Perugia-Assisi, quelli che lavorano tutti i giorni per evitare queste inutili stragi".

venerdì 14 maggio 2010

Terza Festa Provinciale dei Circoli Arci Comitato di Taranto

PROGRAMMA DELLE INIZIATIVE

ArciRes Avetrana
6 e 13 giugno: "AcculturArci" giornate all'insegna della scoperta del territorio storico e rurale avetranese. Incontro e partenza da Piazza Giovanni XXIII alle ore 9,00
20 giugno: "ArcinVivaldi - Quando il teatro incontra l'ecologia" - Piazza Vittorio Veneto alle ore 20,30

Arci Gabba Gabba Lama
3 giugno: Proiezione del film “Il cerchio” di Jafar Panahi con dibattito sulla cooperazione internazionale

Arci “Il Ponte” Ginosa
15 giugno: al teatro Alcanices spettacolo teatrale “Otto mesi in residence” di e con Alessandro Langiu
► iniziativa contro le barriere architettoniche
28-29-30 giugno: “Aspettando il Munachicchie” in giro per i quartieri con il Coro Polifonico Popolare e il Teatrino dei burattini

Arci Grottaglie
12 giugno “Le declinazioni dell’arte” Mostra mercato di creatività al femminile. Giardino Mediterraneo - Castello Episcopio alle ore 18,00
19 giugno: Concerto musicale nel Giardino Mediterraneo - Castello Episcopio dalle ore 18,00.

Arci Paisà Maruggio
31 maggio: Festa della Repubblica: i principi della Costituzione. Istituto comprensivo Tommaso Del Bene - Piazza Marconi alle ore 9,00
2 giugno: Inaugurazione della nuova sede del Circolo Arci Paisà - Via Vittorio Emanuele, 14 dalle ore 19,00
6 giugno: “L’acqua non si vende” Raccolta firme su acqua bene pubblico. - Piazzale Italia - Campomarino di Maruggio dalle ore 15,00 alle 20,00
11 giugno: Concerto “Terron Rebel Sound B.Day Bash - Circolo Arci Paisà via Vitt. Emanuele, 14 alle ore 22,00

ArciNota Taranto
20 giugno: Evento “Verso un censimento provinciale delle potenzialità creative” , estemporanea di pittura e scultura con interazione di musicisti, attori e danzatori; esposizione collettiva di arti figurative; proiezioni di corti di autori locali, esibizione di danze orientali; lettura di testi a cura degli autori e di attori; concerto finale. Durante la serata dibattito sulle realtà produttive artistiche della nostra provincia.
Taverna Villanova - Pulsano, inizio alle ore 19,00

Arci Pepper Taranto
2-3 giugno: “Regressioni polimateriche” esposizione a cura di Doppia Zeta (Ettore Zinzi) inizio alle ore 19,00
5 giugno: “Omaggio a Fabrizio De Andrè” con Le Tre Corde - inizio concerto alle ore 22,00
6 giugno: Mostra di riciclaggio estemporaneo di Aldo Stante, inizio alle ore 18,00
9-10 giugno: Mostra a cura di Leg e Nocci, inizio alle ore 19,00
12 giugno: Dj-set Zuingo Youth, inizio alle ore 21,00
13 giugno: Spettacolo di cabaret a cura di Moina e Lisa, inizio alle ore 19,00
16-17 giugno: “Donne che resistono in una Taranto violentata” Mostra fotografica di Marco Del Vecchio, inizio alle ore 19,00
20 giugno: Monologo sulle morti bianche di Edoardo Gargaro tratto da “Il sogno di un muratore” di Stefano Benni, inizio alle ore 21,00

SvegliArci Palagiano
4 giugno: Iniziativa contro il caporalato - Auditorium Comunale (Corso Lenne) alle ore 18,30
5 giugno: “Libertà di informazione e legalità” Incontro con il giornalista Piero Ricca dell’associazione “Qui Milano Libera” - Auditorium Comunale (Corso Lenne) alle ore 16,00
20 giugno: in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, Iniziativa sull’integrazione. Dalle ore 9,00 associazioni ed immigrati puliranno spazi e giardini pubblici di Palagiano. Dalle ore 16,00 in Piazza Vittorio Veneto: proiezioni video e incontro con i migranti

Arci Talsano
2 giugno: Ciclopasseggiata tra le masserie
10 giugno: “Donne di pace. Donne di guerra” dibattito sulla donne e la guerra e proiezione del film “Madri” - Circolo Arci Talsano alle ore 18,00

mercoledì 5 maggio 2010

Marcia della Pace Perugia-Assisi

L'arci di Taranto e il Circolo Arci di Grottaglie organizza un pullman per partecipare alla MARCIA DELLA PACE Perugia-Assisi domenica 16 maggio 2010.
Per contatti telefonare a Marzia al n. 3398804978